True Blue, l’album e l’omino singolo

Il 30 giugno del 1986 usciva l’album True Blue di Madonna, uno dei maggiori successi della Regina del Pop. True Blue è anche la title track del terzo lavoro in studio della cantante. L’album è interamente dedicato all’attore Sean Penn, all’epoca marito di Madonna. Non a caso, il nome dell’album significa sia fedele, leale che genuino e autentico. Madonna ha scelto questa espressione, spesso utilizzata dallo stesso Sean, proprio per descrivere l’amore per l’ormai ex-marito. Come scritto anche all’interno del booklet dell’album:

“This is dedicated to my husband, the coolest guy in the universe”

Venendo ora alla copertina dell’album, questa è tra le immagini più evocative della cantante. Testimonianza di uno dei suoi tanti cambi stilistici, presentando l’artista con un look completamente rinnovato e più maturo. La realizzazione della foto vede la firma di uno dei più grandi artisti di quel periodo: Herb Ritts fotografo e regista americano. Anche le foto che ritraggono l’ex coppia Madonna – Penn furono realizzata sempre da Herb Ritts.

Il servizio fotografico

© Copyright Herb Ritts Foundation

La collaborazione tra il fotografo e la cantante inizia nel 1984 quando Ritts realizza la foto della locandina cinematografica di “Cercasi Susan Disperatamente”. In ogni caso, due anni dopo il loro primo incontro professionale, Herb Ritts, portò il suo stile per il nuovo album di Madonna.

La sessione fotografica si conclude con qualcosa come 60 rullini (la maggior parte in formato 35mm) per un totale esorbitante di più di 2100 foto scattate! Non fu quindi facile scegliere la foto giusta e della selezione se ne occupò Jeri Heiden, allora Art Director per la Worner Bros. Dopo una prima grande scrematura rimasero circa 30/40 immagini di cui vennero realizzate delle stampe di prova.

L’inconfondibile profilo di Madonna nella copertina

Tra tutte le foto, fu scelto l’ormai famoso scatto verticale che ritrae Madonna di profilo con indosso un giacchetto di pelle. Il suo profilo, il mento sollevato, gli occhi chiusi e il giacchetto leggermente calato a scoprire la spalle sono gli elementi che caratterizzano quest’immagine. Come molte delle pose di Madonna a cui ci ha abituato nel tempo, anche questa emana sensualità ma in una maniera non provocatoria rispetto alle future immagini più trasgressive della cantante.

Nonostante il servizio fosse realizzato interamente in pellicola bianco e nero, come sappiamo, la copertina invece fu a colori. Infatti, la foto fu colorata a mano virando tutta l’immagine su tinte blu per richiamare e rafforzare il titolo stesso dell’album. Inoltre presenta una pallida sfumature bionda sui capelli e un rosso tenue sulle labbra. Il processo di viraggio a mano richiese dei tempi lunghi per raggiungere le volute gradazioni e il giusto equilibrio di tinte, ma alla fine il risultato finale fu più che ottimo e di sicuro impatto.

True Blue - LP, CD, MC
True Blue – LP, CD, MC

Essendo la foto originale appunto verticale, si dovette effettuare un ritaglio dell’immagine per renderla quadrata e poterla utilizzare sulla versione LP prima e CD poi. Il taglio fu realizzato alla base del collo rimuovendo spalla e giacchetto. Solo la versione in audiocassetta riporta la foto intera nel formato originale.

Tra tutte le foto scattate e poi scelte, diverse furono poi utilizzate per le copertine dei single come la stessa True Blue e Papa Don’t Preach.

Madonna Papa don't Preach Cover Album
Madonna Papa don’t Preach Cover Album

Herb Ritts, il fotografo

Herb Ritts, nacque a Los Angeles il 13 agosto 1952 in una facoltosa famiglia dell’industria dell’arredamento, la Ritts & Co., tra le più rinomate di Los Angeles e attualmente ancora in attività. Nel 1974 dopo aver conseguito la laurea al Bard College di New York, tornò a Los Angeles per lavorare come rappresentante nell’azienda di famiglia.

In quel periodo Ritts si avvicina alla fotografia frequentando anche dei corsi serali. Un po’ per esercitarsi un po’ per passione iniziò a scattare foto ai suoi amici. Deve gran parte della sua fama a uno scatto fortuito realizzato nel lontano 1978 al ragazzo di una sua amica attrice. Non parliamo ovviamente di un ragazzo qualsiasi, ma del giovane e aspirante attore cinematografico Richard Gere.

Herb Ritts e Richard Gere

Richard Gere, San Bernardino, Herb Ritts, 1977<br /> © Copyright Herb Ritts Foundation
Richard Gere, San Bernardino, Herb Ritts, 1977
© Copyright Herb Ritts Foundation

La foto fu scattata in una desolata stazione di servizio a San Bernardino. I due ragazzi stavano facendo un giro in macchina ma a causa di una gomma bucata si dovettero fermare. Ritts, aveva già provato a scattare delle foto al giovane Gere che un po’ per timidezza si era sempre rifiutato. Quel giorno riuscì invece a vincere la reticenza e a fotografare il giovane Gere. La foto più conosciuta ritrae un giovane Gere in jeans, canottiera e sigaretta in bocca in una posa sexy con le braccia dietro la testa a mostrare la sua mascolinità.

Lo stesso anno Gere, mostrò le sue foto al suo agente pubblicitario, nonostante il giovane attore fosse comunque già seguito da altri fotografi di una certa fama e reputazione. Ritts, parlando dell’evento disse:

“Gli spedii i negativi e me ne dimenticai. Che ne potevo sapere io? Non ero un fotografo”.

La fortuna volle che tre mesi dopo, le sue foto furono pubblicate su diverse riviste come VogueEsquire e Mademoiselle e usate per promuovere il film American Gigolò. Queste foto lanciarono sia il fotografo sia l’attore. Poco tempo dopo fu contattato dalla rivista Mademoiselle per realizzare delle foto a Brooke Shields.

“io dissi ‘SICURO’. Non dissi mai che non ero un fotografo”

Da quel momento inizia per Ritts il vero momento di gloria della sua carriera, durante la quale ha immortalato diversi artisti e star hollywoodiane. Realizzò anche diverse campagne pubblicitarie per marchi come Calvin Klein, Armani, Versace, Cartier. La scelta del bianco e nero e dei corpi spesso nudi denota il suo stile che richiama fortemente statue classiche dell’Antica Grecia. Caratteristica che l’ha sempre contraddistinto in tutti questi anni.

La fondazione Herb Ritts

Ritts era inoltre impegnato in prima persona nel sostegno della ricerca della cura contro l’AIDS. Infatti, poco prima della sua morte aveva espresso il desiderio di fondare un istituto per promuovere la passione per l’arte e la fotografia e per dare un supporto alla ricerca di cure per curare l’HIV e l’AIDS.

Purtroppo, il 26 dicembre del 2002, morì all’età di cinquanta anni. Ufficialmente la causa del decesso fu per complicazioni derivate da una polmonite anche se girano voci che fosse da tempo avesse contratto l’HIV. Fatto comunque mai confermata e sempre smentito dalla famiglia.

Nel 2003 il suo desiderio fu esaudito e fu fondata la Herb Ritts Foundation.

Curiosità

Concludiamo con alcune curiosità.

Herb Ritts ebbe modo di fotografare diverse volte nell’arco degli anni la camaleontica cantante americana.

«ho fotografato tante volte quante sono le sue personalità»

“Sono straordinariamente colpito da Madonna. Le ho fatto molti ritratti per cercare di fermare le sue diverse identità. Non finge: ogni sua incarnazione riflette come si sente in quel preciso momento. Le piace recitare ruoli differenti: è una grande artista”

Nell’arco della sua carriera diresse anche diversi video musicali e sempre per Madonna fu alla regia del video Cherish.

Madonna dopo il divorzio del 1989 non cantò più la canzone True Blue fino al 17 settembre del 2015. Quella sera al Madison Square Garden, durante il tuo suo Rebel Heart Tour, riportò in scena dopo quasi 30 anni il suo vecchio successo. In quella data Sean Penn era presente tra il pubblico come testimoniato da diverse immagini.

Sempre riguardo alla copertina di True Blue, esistono due differenti versioni: una per il pubblico americano e canadese, e una per il resto del mondo. La prima si basa solo sulla foto della cantante senza nessun testo, mentre la seconda riporta in alto nome Madonna. In America la cantante era comunque già famosa, ma le distribuzioni europee non erano altrettanto confidenti della sua immediata riconoscibilità per cui decisero di apporre appunto il nome della cantante.