Annie Leibovitz e l’ultima foto a John Lennon

Una delle immagini di John Lennon più toccanti di sempre è sicuramente quella realizzata da Annie Leibovitz. Non solo per la bellezza e la potenza della foto in sé, ma anche e soprattutto perché, quello stesso giorno, poche ore dopo il servizio fotografico, John Lennon veniva assassinato.

Gli anni 70 e gli inizi degli 80

Alla fine degli anni 70, Anna-Lou Leibovitz, chiamata amichevolmente Annie, era già un’affermata fotografa di successo. In quel periodo, lavorava per la rivista americana Rolling Stone, con cui collaborò dal 1970 al 1983. In soli tre anni, dall’inizio della sua carriera, era diventata la fotografa principale della rivista.

Il cantante dei Beatles invece era assente dalle scene musicali praticamente dalla nascita del figlio Sean, nato il 9 ottobre del 1975 (lo stesso giorno suo compleanno). In ogni caso, nel novembre del 1980, dopo una pausa di circa cinque anni, viene pubblicato Double Fantasy, un progetto musicale scritto, realizzato ed eseguito insieme alla compagna Yoko Ono.

Nel 1971 la Leibovitz aveva avuto la sua prima occasione di immortalare la coppia che notoriamente si concedeva raramente a interviste e foto. Invece, il modo spontaneo di Annie, la sua bravura e capacità di instaurare con le persone un rapporto intimo e umano, gettò le basi per le future collaborazioni con John e Yoko.

Il servizio fotografico

Ad Annie Leibovitz, ormai lanciatissima fotografa della scena musicale americana, fu commissionato un nuovo servizio fotografico a John Lennon. Era l’8 dicembre del 1980 quando fu realizzato, e nessuno poteva minimamente immaginare che da lì a poche ore, John Lennon sarebbe stato ucciso. Il servizio fu realizzato a casa del musicista.

L’idea originaria della rivista era di fotografare solo Lennon, ma lui insistette per avere la sua compagna Yoko Ono sempre accanto in tutte le foto. Per la scelta del look fotografico, Annie cercava un modo per catturare e restituire la complicità e l’intimità della coppia.

Per quella che poi diventò la copertina di Rolling Stone, s’ispirò all’album Double Fantasy. Tra l’altro, la fotografa, amava particolarmente la foto dei due che si baciano realizzata da Kishin Shinoyama, ma di questo parleremo un’altra volta. Annie propose quindi, di fotografarli completamente nudi. All’ultimo momento Yoko Ono non sembrava essere più convinta mentre John, al contrario, non si sentiva minimamente imbarazzato dall’idea:

“Non ho paura di mostrarmi nudo e di mostrare la mia vulnerabilità”

Al rifiuto di Yoko, la fotografa non si perse d’animo e propose l’idea che divenne poi lo scatto finale. L’immagine immortale di John nudo e abbracciato a Yoko Ono vestita, quasi avvinghiato a lei, inquadrati dall’alto, esprimeva contemporaneamente l’amore all’interno della coppia, la loro forza ma anche fragilità del cantante. Il freddo di quei giorni fece la sua parte e il gesto di Lennon fu ancora più enfatizzato. Già alla prima Polaroid, la coppia era entusiasta della potenza che emanava quella scena. Lo stesso John disse ad Annie:

“Hai catturato alla perfezione la nostra relazione. Promettimi che sarà sulla copertina”

La morte di Lennon

Purtroppo, il percorso della storia stava per prendere una strada del tutto inaspettata. Come anche raccontato dalla stessa Yoko Ono nel documentario Obiettivo Annie Leibovitz, con non poca emozione:

“il destino avrebbe bussato alla nostra porta…quattro o cinque ore dopo”

Finito il servizio fotografico intorno alle 3.30 del pomeriggio, la fotografa ritornava a casa per riposare mentre la coppia si accingeva a fare un’intervista radiofonica. Alla fine dell’intervista, John veniva avvicinato, come di consueto, dai suoi fan per un autografo. Tra questi, c’è anche il giovane venticinquenne Mark David Chapman che si fece autografare la sua copia dell’album Double Fantasy.

Spesso si ritiene erroneamente, che la foto di Annie fu l’ultima che ritraeva John ancora in vita. In realtà mentre John quel pomeriggio firmava autografi, Paul Gores scattava alcune foto, tra cui  la purtroppo famosa immagine che ritrae il cantante con, alle sue spalle, il suo futuro assassino.

Chapman, a parte il momento dell’autografo, aveva atteso quasi tutto il giorno il ritorno di Lennon fuori dall’edificio. Durante la giornata aveva pure avvicinato suo figlio Sean che stava uscendo per una passeggiata con la baby sitter.

Quella sera verso le 23 mentre John e Yoko stavano ritornando e imboccavano l’ingresso del Dakota Building si sente una voce richiamare il cantante. Subito dopo cinque spari, quattro dei quali raggiungono il cantante alla schiena. Chapman aveva ucciso con la sua 38 millimetri il cantante dei Beatles.

John fu immediatamente trasportato al vicino Roosvelt Hospital, dove purtroppo, fu dichiarato morto all’arrivo. A New York, sono le 23:07 dell’8 dicembre 1980, l’ora ufficiale del decesso.

La copertina di Rolling Stone

Annie, informata immediatamente dell’omicidio, era ovviamente sconvolta ma tutti quanti in redazione sapevano che la sua foto sarebbe dovuta diventare la prossima copertina della rivista. Il numero seguente di Rolling Stone, che uscì il 22 gennaio del 1981, divenne immediatamente l’immagine iconica di Lennon e della coppia stessa. Sulla copertina, a parte il logo Rolling Stone, non appariva nessun’altra scritta. Avevano deciso che questo era il modo migliore per rendere omaggio al cantante scomparso e lasciare l’immagine parlare da sé. Come fu battezzata dallo stesso Jann Wenner, fondatore della rivista, riferendosi alla foto di Annie:

“era la Pietà dei nostri tempi”

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Altri capolavori di Annie Leibovitiz

La carriera di Annie Leibovitz vanta non pochi capolavori, soprattutto legati ai suoi ritratti a musicisti e personaggi famosi.

Il remake dello scatto

Nel 2009 Sean Lennon, il figlio di John e Yoko, insieme alla sua compagna Charlotte Kemp Muhl ha ricreato l’immagine storica dei suoi genitori. Questa volta però i ruoli sono invertiti e Sean viene fotografato da Terry Richardson vestito, mentre Charlotte è nuda. Inutile dire che la foto ha suscitato non poche polemiche. La foto è stata scattata per l’articolo pubblicato dalla rivista francese Purple Fashion. Inutile dire che l’immagine ricevette non poche critiche negative per il cattivo gusto dell’idea.