Addio alla Queen of Soul, Aretha Franklin

Dopo giorni di preoccupazione per i fan di tutto il mondo, arriva oggi la notizia della fine di un mito: Aretha Franklin, Queen of Soul, abbandona per sempre le scene morendo circondata dalla sua famiglia, a Detroit. Era degli ultimi giorni la notizia secondo cui la cantante versava in condizioni di salute molto gravi in base a quanto riportato dal nipote della stessa cantante, Tim Franklin. La regina del Soul, in bilico tra la vita e la morte a causa di un tumore che combatteva da tempo, aveva già dovuto cancellare due concerti programmati da diverso tempo, uno dei quali avrebbe celebrato proprio i 60 anni di carriera a New York il prossimo 30 novembre.

La sua carriera è costellata da una serie crescente di successi, la sua voce inconfondibile è entrata a far parte della storia della musica ed in particolare del blues e del soul, con brani che ancora oggi vengono ballati e riproposti in tutto il mondo. Dopo una precoce carriera di cantante gospel voluta dal padre predicatore battista, e dopo una serie di non semplici vicissitudini personali, è verso la fine degli anni ‘60 che le sue esibizioni la consacrano Regina del Soul. Numerosi i successi di fama internazionale, tra cui spicca la famosissima Respect di Otis Redding. Grazie alla sua notevole interpretazione, il brano divenne motivo di orgoglio per le minoranze di colore americane nonché inno di movimenti femministi e movimenti per i diritti civili.

Agli insuccessi della vita personale della cantante, si contrappongono i successi che scalano le vette delle classifiche americane, conquistando solo il quarto posto in quelle britanniche grazie alla sua altrettanto famosa I say a little prayer di Burt Bacharack nel 1968. Impossibile non ricordare i successi di quegli stessi anni Think, in una famosissima interpretazione ormai parte dell’immaginario musicale e culturale. Think rivive infatti nel 1980 nell’interpretazione cinematografica della Franklin nel personaggio della moglie di Matt “guitar” Murphy nel cult movie The Blues Brothers. Quasi 20 anni dopo, nel sequel del film intitolato The Blues Brothers 2000, reinterpretò il brano Respect.

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Caratteristica della cantante è il timbro della sua voce, con estensioni notevoli nelle note alte che soffriranno la parentesi di fumatrice della cantante, interrotta negli anni ’90, con il ritorno alla varietà tipica della sua voce, ormai bassa e profonda. Nonostante sia conosciuta in tutto il mondo e sia parte della storia della musica, Aretha Franklin è sempre riuscita a regalare performance mai scontate e sempre nuove, calde ed emozionanti. È del 1998 quella che viene riconosciuta come una delle più grandi esibizioni di sempre ai Grammy Awards, quando l’artista ha improvvisato 20 minuti di Nessun Dorma in tonalità originale, sostituendo Luciano Pavarotti colpito da un malessere.

Lasciamo i suoi fan con una delle più commuoventi esibizioni regalate dalla Queen of Soul, un indimenticabile You make me feel (like a natural woman) alla cerimonia dei Kennedy Center Honors nel 2015. Nell’occasione, il conferimento del premio alla carriera attribuito ogni anno ad artisti, attori e personaggi dello spettacolo per il loro contributo alla cultura americana andava all’autrice del brano, Carole King. L’interpretazione della Franklin ha ottenuto la commozione di tutto il pubblico e dell’allora presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, per il quale si era già esibita a Washington in occasione del suo insediamento nel 2009.

 

Jolanda Patruno