Steven Tyler: il demone urlante
Un’onda del mare. Il vento prende per mano la pressione e la temperatura sia dell’aria che dell’acqua. L’attrito naturale genera un moto e nasce una forma, quella dell’onda che si propaga mista verso la riva. E la vedi. Inizialmente calma. Poi si scatena, agisce e s’infrange con forza, con rumore. Infine? Infine torna dolcemente indietro, torna a farsi cullare dal mare. Non c’è metafora migliore per descrivere Steven Tyler, leggenda ed icona musicale, vero best rocker, front-man spettacolare, aggressivo, turbolento. Perché lo paragoniamo ad un’onda? Perché l’origine nasce ed il presente esiste grazie all’amore per il country, musica che ascoltava da ragazzo, il suo genere preferito, musica che ha deciso di cantare ora, da solista. E nel mezzo?


In medio stat virtus dicevano i saggi, ma Steven Tyler è stato in grado di ribaltare anche la famosa locuzione latina. L’artista ha sviluppato tutta la sua carriera nel rock, quello potente, con i suoi Aerosmith, dove è diventato il fenomeno che conosciamo, ma di certo con tanti vizi e poche virtù. Ma ha voltato pagina. Il suo futuro è strettamente legato alla giovinezza, ha deciso, come detto, d’intraprendere la strada del solista e tornare agli albori, il country, esattamente come fa un’onda del mare.
Inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, è un artista che sa di leggenda. Ha vinto tanto, è stato un esempio per molti, sia sotto il profilo musicale che sociale, per quanto, come anticipatovi, la sua storia sia contornata da forti sterzate che tutto sono, tranne che da modello per coloro che non hanno intenzione di buttare via la vita, quasi come ha fatto lui.
«Ho fatto fuori 20 milioni in droghe, mi sono sniffato la Porsche, mi sono sniffato il mio aereo, mi sono sniffato la mia casa»
Nonostante abbia avuto una vita rocambolesca, ad un passo dal precipizio, rischiando la dipartita a causa dell’epatite C che lo ha costretto ad un anno intenso di terapia, l’amore per la musica gli ha permesso e gli permette ancora di essere qui, sul pezzo, pronto a fare scalpore e vendere dischi, vincere premi, far esaltare la gente. Un uomo che ama la notorietà, un portatore di energia che lascia divampare il palco, il demone che è in lui e coloro che lo ascoltano.
«Mi sembra di essere un ragazzino alla prima esperienza sessuale. A volte fare sempre la stessa cosa è riduttivo»
Con il cambio di rotta è come se fosse tornato a casa. Ma non aspettatevi un country classico, perché a farlo è pur sempre Steven Tyler. Siate pronti ad ascoltare una versione 2.0, efficace, di strabordante personalità, interpretato in maniera intensa, energica, a volte romantica, esattamente come lui. Steven Tyler, una stella dalla scia movimentata che scappa via nella notte, come le sue fugaci relazioni extramatrimoniali che hanno permesso la nascita di un’altra stella, quella del Vespro per dirla alla Peter Jackson maniera, la figlia Liv, interprete nel Signore degli Anelli della luminosa donna elfo che dona il gioiello al suo amato.
Steven Tyler and The Loving Mary Band
Steven Tyler non si è mai fatto mancare nulla, anche per questo ha deciso di rimodellarsi, tornare al suo passato. A settant’anni suonati, si è recato a Nashville, la patria del country, continuando a dare spago alla sua incredibile voce, al suo infinito talento, Aerosmith e non. Il suo primo singolo Love Is Your Name è già un grande successo. Accompagnato dalla The Loving Mary Band, darà l’opportunità ai suoi fans italiani di poter cantare con lui in tre date nel mese di luglio. Come gruppo di supporto, il duo country The Sisterhood Band (Ruby Stewart, figlia di Rod Stewart e da Alyssa Bonagura). No alla droga, si a Steven Tyler.
Le date italiane
- 18 luglio: Trieste – Piazza Unità d’Italia – Live in Trieste
- 24 luglio: Barolo – Arena Concerti – Collisioni Festival
- 27 luglio: Roma – Auditorium Parco della Musica – Roma Summer Fest