Pink Floyd Legend– Live at Ostia Antica // Ostia Antica Festival 2018
Il servizio fotografico della serata è stato realizzato da Andrea Cavallini (Facebook | Instagram).
Eccoci alla chiusura della terza edizione dell’Ostia Antica Festival in una data che lega, in una coincidenza che lascia un sorriso stupito, l’esibizione dei Pink Floyd Legend all’anniversario della nascita di Richard Wright, membro fondatore e grande tastierista scomparso nel 2008 di uno dei gruppi più amati della storia della musica.
È una novità per noi seguire una tribute band, ma definire tali i Pink Floyd Legend sarebbe riduttivo e inesatto. Nella splendida cornice del teatro romano di Ostia Antica troviamo dei musicisti che, sebbene non diretti compositori di questi capolavori della storia della musica, hanno il dono di riuscire a riprodurli fedelmente, per la felicità degli amanti della band britannica che rivive in questo Live at Ostia Antica.
Mentre il teatro romano comincia a gremirsi di generazioni, la mente rievoca immediatamente la leggendaria performance dei Pink Floyd all’anfiteatro romano di Pompei, da cui nacque nel 1972 il film-documentario-concerto Pink Floyd: Live at Pompeii. I volti della cavea sono entusiasti, impazienti, persino i passeggini sono allineati mentre le luci fanno il loro ultimo giro di prova.
I Pink Floyd Legend registrano quasi un sold-out: sono orami ampiamente conosciuti grazie alle esibizioni precedenti di una lunga tournée che li ha imposti all’attenzione del grande pubblico. Successo che, per una tribute band, non può essere ignorato. L’amore per i Pink Floyd si ritrova non solo nella fedele riproduzione dei suoni caratteristici della band, con un’attenzione maniacale ai dettagli, ma anche nella cura generale dello spettacolo. Un’esperienza multimediale vera e propria, un insieme di luci, suoni e immagini che va dai laser, agli effetti pirotecnici, alle trovate mozzafiato come l’aereo che si schianta alla fine del brano di apertura In The Flesh o il disco dietro al palco con la retro-proiezione, fino al professore in The Happiest Days of Our Lives e Another Brick in the Wall e al maiale in Pigs.
E se non abbiamo avuto la fortuna di sentire dal vivo i Pink Floyd, è in brani come Southampton Dock e Echoes, solo per citarne alcuni che, per una sera, chiudendo gli occhi, possiamo immaginare senza fatica di essere realmente tornati indietro nel tempo sulla scia di una musica senza tempo che, tuttavia, si lascia reincarnare nelle sfumature dalla re-interpretazione di questi musicisti davvero all’altezza dei loro miti.
Jolanda Patruno
Scaletta
Prima Parte
- In The Flesh
- The Happiest Days Of Our Lives
- Another Brick In The Wall Part. 2
- Shine On You Crazy Diamond
- Learning To Fly
- What Do You Want from Me
- Time
- The Great Gig In The Sky
- Money
- Southampton Dock
- The Final Cut
Seconda Parte
- Intro Film Pompei
- Echoes Pt. 1
- A Saucerful of Secret
- One Of These Days
- Echoes Pt. 2
- Pigs
- Mother
- Brain Damage
- Eclipse
Encore
- Have a Cigar
- Wish You Were Here
- Comfortably Numb