Judas Priest, gli stakanovisti del metal
I Judas Priest, una tra le band più longeve del metal, si esibiranno al Firenze Rocks domenica 17 giugno insieme a Ozzy Osbourne e Avenged Sevenfold.
Formatisi ufficialmente nel 1969 a Birmingham per volontà del chitarrista K. K. Downing e del bassista Ian Hill, quest’anno i Judas Priest hanno pubblicato Firepower, il diciottesimo disco della loro carriera.
Questo gruppo è uno di quelli che ha contribuito a costruire il canone dell’heavy metal. Infatti, insieme a band come Iron Maiden e Motörhead, sul finire degli anni Settanta hanno fatto parte di quella che la storiografia musicale chiama New Wave of British Heavy Metal (NWOBHM), il filone che partendo dall’hard rock lo ha depurato dalla sua componente blues ed è approdato ad un genere nuovo, più veloce e più pesante nei suoni. Anche sul lato della moda i Judas Priest sono stati fondativi, introducendo giacche di pelle, bracciali con borchie e tutto il corollario da macho metallaro, comprese motociclette portate sul palco durante i tour.
Quello dei Priest è un metal veloce, fortemente caratterizzato dalla presenza di due chitarre e dalla batteria con doppia cassa. La formazione ha avuto diverse oscillazioni, ma i membri che più hanno contraddistinto il sound della band sono i fondatori K. K. Downing alla chitarra e Ian Hill al basso – l’unico a non aver mai abbandonato la band –, il secondo chitarrista Glenn Tipton e il potente cantante Rob Halford.
Negli anni Settanta escono tre album fondamentali per i musicisti metal coevi e successivi, Sad Wings of Destiny (1976), Sin After Sin (1977), e Stained Class (1978). Con Killing Machine del 1978 i Priest svoltano verso canzoni più brevi e dirette, come sarà pure per il successivo British Steel (1980), più improntato al rock’n’roll, che avrà anche un grande successo radiofonico.
Gli anni Ottanta vedono la pubblicazione di altre due pietre miliari, come Screaming for Vengeance (1982) e Defenders of the Faith (1984). Dopo la virata hair metal di Turbo (1986) e un album non degno di particolare nota come Ram It Down (1988), nel 1990 arriva Painkiller, considerato uno dei loro lavori meglio riusciti, che vede l’esordio alla batteria di Scott Travis, ancora membro della formazione attuale.
Dopo questo successo il frontman Rob Halford abbandona la band e viene sostituito da Tim Owens, con il quale i Judas Priest fanno uscire due album perlopiù disapprovati da critica e pubblico, Jugulator (1997) e Demolition (2001).
Con il ritorno di Halford, nel 2005 esce Angel of Retribution, che infonde nuovo entusiasmo nei fan. Tre anni dopo arriva il prolisso Nostradamus, giudicato uno dei loro lavori peggiori, e nel 2014 Redeemer Of Souls, senza il fondatore K.K. Downing, rimpiazzato da Richie Faulkner.
Sul palco di Firenze presumibilmente verranno portati i classici della loro carriera oltre a brani tratti dal recentissimo e acclamato Firepower. Purtroppo Glenn Tipton, a cui è stato recentemente diagnosticato il morbo di Parkinson, non potrà esserci, ma sarà sostituito da Andy Sneap. Il Firenze Rocks sarà un momento di celebrazione che unirà metallari di più generazioni, tutti insieme per una delle band che hanno scritto la storia di un genere.