The Winstons // Teatro Centrale
Il servizio fotografico della serata è stato realizzato da Salvatore Marando (Facebook | Instagram).
The Winstons sono tre fratelli: Linnon Winston (quello coi baffi), Rob Winston (quello alto) e Enro Winston (quello coi capelli lunghi). In realtà, all’anagrafe sono Enrico Gabrielli (Calibro 35 / PJ Harvey / Mariposa), Roberto Dell’Era (Afterhours) e Lino Gitto (Ufovalvola / Lato B).
Si presentano dal vivo come la migliore time-machine anni sessanta e settanta ad oggi, un’anima di puro stile rock’n’roll. I loro strumenti sono vecchi, sfasciati, polverosi, e abnegano alla chitarra elettrica, in barba ai rigurgiti grunge anni Novanta. Hanno esordito con un fortunatissimo e acclamato album di matrice canterburiana (The Winstons, AMS record 2016), a cui hanno fatto seguito concerti, happening e sciamanesimo. Da qui un DVD live (Live in Rome, AMS records 2016) che ferma l’immagine del primo glorioso tour sold–out.
Il trio, armato di forza e promulgatore di anarchia ancestrale, ha dato alle stampe un nuovo disco dal titolo Smith, uscito a maggio 2019. Ospiti d’eccezione i grandi amici Nic Cester dei Jet, Mick Harvey dei Bad Seeds e a fianco di PJ Harvey, Richard Sinclair dei Caravan, Rodrigo D’Erasmo e Federico Pierantoni. Si sente il glam nelle ossa, si vedono i muri di cemento delle dittature culturali, si sente una sferzata di vento gelido rock’n’roll. Smith.
Black Snake Moan e VonDatty – Opening Act
Ad aprire la serata un’accoppiata d’eccezione: VonDatty e Black Snake Moan
Black Snake Moan, capelli rossi, lunghi, barba incolta e baffi e un’attitudine che affonda le sue radici nel blues e nella musica indiana rivisitati in una chiave del tutto personale, tra la psichedelia dei Black Angels e il rock lisergico dei Doors. Ecco chi è Marco Contestabile che, in meno di due anni di attività e a soli 26 anni, ha collezionato oltre cento date in Italia e in tutta Europa, portando il suo one-man-show all’Eurosonic Noorderslag fino al MIL di Lisbona, al Mama di Parigi allo Sziget Festival e ai nostrani Siren, Indiegeno, Apolide e moltissimi altri.
Da poco annunciata anche la partecipazione all’International Blues Challenge 2020 di Memphis, che farà parte del suo primo tour americano.
Il “Barone” VonDatty , nasce tra l’inverno e la primavera del 1991 a Tivoli, in provincia di Roma, tant’è che sarebbe stato difficile, ammette lui stesso, scrivere un determinato tipo di canzoni senza essere nato e cresciuto in provincia. Crescendo ha coltivato e portato a termine solo due cose (non riuscendo neppure ad arrivare a tre, come Troisi nel suo famoso film): due bei baffi e un’incredibile passione per la musica, e soprattutto per la “forma-canzone”.